Domenica 5 marzo è tornato lo sciame colorato della Roma Ostia lungo la Cristoforo Colombo e noi orange
eravamo presenti con 15 atleti in gara e una ventina di volontari al ristoro del km 11.
La gara è tornata ai numeri pre-pandemia anche se gli arrivati sono 7.261, a fronte degli oltre 9000 iscritti. Ci
vorrà ancora del tempo a far riprendere il movimento della corsa, occorre coinvolgere persone nuove,
portare a correre chi sta sul divano, bisogna ricreare stimoli nuovi a chi corre da tanti anni e ha poca voglia.
Detto questo, la Roma Ostia è sempre uno spettacolo, ho partecipato a vari incontri di preparazione e devo
dire che il gruppo dei bancari romani è una macchina da guerra, molto professionali e scrupolosi nella cura
dei dettagli.
Da parte mia posso raccontare come è andato il ristoro, mentre per quanto riguarda le prestazioni dei nostri
atleti possiamo leggere insieme i risultati cronometrici.
In prima fila abbiamo il nostro Ettore Scardecchia che porta a casa, attendo conferma da Luciano Duchi, il
record della Roma Ostia per i 53 anni. Il cronometro si è fermato a 1h10’23” e si è classificato 41esimo.
Continua a sorprendere questo ragazzo per i suoi tempi, ma soprattutto per la leggerezza con cui corre,
sempre col sorriso anche se viaggia a 3’15 al chilometro.
Ora è già proiettato alla Maratona di Roma dove cercherà di correre in 2h25, se scarica bene in questi giorni
il tempo è alla sua portata e potrebbe essere un altro record.
Un po’ più indietro ecco Mauro Roscioli, anche lui un veterano che ferma il cronometro in 1h34’04”.
Probabilmente la maratona corsa 3 settimane fa a Dubai gli ha restituito forza sulle gambe.
E poi sotto l’1h40’ abbiamo Simone Cannuccia e Giuseppe Voria, mentre sotto l’1h50 troviamo Andrea
Valle, Piero Di Marco. Federico Iacono e Roberto Ceria.
La prima donna, per la verità solo 3, è Claudia Provenzano che lima il suo PB portandolo a 2h03’01, con un
po’ di carico in più sulle gambe potrà tranquillamente scendere sotto le 2h.
E poi Giuseppe D’Alò, Sonia Marcotulli, Lelli Roberto, Elisabetta Amanti, Maurizio Guarracino e a chiudere il
gruppo orange il mitico Salvatore Paolini.
Ringrazio tutti per aver portato i nostri colori lungo la Cristoforo Colombo fino al mare di Ostia, il prossimo
anno torneremo ad essere di più.
Il ristoro è stato fatto, come al solito, intorno al km 11.500 della gara, sulla Colombo davanti al campeggio,
in cima alla temuta salita del Presidente. Eravamo una ventina, potevamo essere di più ma l’Australiana ha mietuto parecchie vittime e oltre a noi c’erano una decina di volontari capitanati dal nostro amico Pellino. Il ristoro era fatto da bottigliette d’acqua da mezzo litro, potrebbe sembrare più semplice che con i bicchieri, ma vi posso assicurare che
stappare e richiudere almeno 6mila bottiglie non è cosa semplice. Siamo stati bravi a gestire come al solito
il tutto, abbiamo incitato e confortato ogni atleta e la soddisfazione più bella, che estendo a tutto il ristoro,
è stata il ricevere i ringraziamenti di tanti nostri atleti dopo la gara. Da Ettore a Simone e Roberto e anche gli altri, ci hanno ringraziato perché sentire strillare il loro nome in cima alla salita gli ha dato forza e stimolo per ripartire. Ma ci hanno ringraziato in tanti al loro passaggio, soprattutto gli stranieri che vivono la gara in maniera più rilassata e meno competitiva.
Anche qui voglio ringraziare lo staff orange composto dal sottoscritto, dalla macina Fausto Giuliani, dal
sempre presente e granitico Pierino Zaratti e poi da Primo Micara, Mario Maiali, Liliana Farronato con
sorella e amica, da Amedeo Sargolini direttamente da Civitavecchia. E poi Massimo Baldarelli e Igino
Catanzaro vien dal mare, Egidio Cervini che è arrivato da Velletri e Giuliano Simonelli. E ancora, rientra nel
gruppo Manuela Baldacelli col marito Stefano, e ritorna alla grande nel suo tavolo preferito, quello dei Sali,
tavolo che era fermo da due edizioni e che è tornato nelle mani della padrona.
Cito per ultima Catiuscia Sabadello per mettere in evidenza la sua dedizione al servizio del gruppo, una
presenza costante da due anni a questa parte. Mi ha fatto portare i tavolini per preparare una bella
colazione per tutti con cornetti, thè e caffè e pure il latte. Una vera macina anche lei.
Una notazione per chi corre: se c’è una cosa che non manca alla Roma Ostia è l’acqua, dal laghetto dell’Eur
al mare di Ostia è tutto un fiume d’acqua, ristori compresi. La correte da anni e – quindi -dovreste aver capito
che i ristori della Roma Ostia sono ampi e ricchi di tavoli, che c’è acqua per tutti e che non serve accalcarsi
al primo tavolo che trovate davanti ai vostri occhi. Potete tranquillamente scegliere sia il lato destro che
quello sinistro e ne conterete 4 per lato, fate tesoro di questo consiglio per il prossimo anno. E poi, quando
arrivate al ristoro non dovete accelerare per prendere l’acqua ma potete rallentare un attimo per poter
prendere l’acqua in tutta sicurezza. Se vedete il tappo sulla bottiglia sappiate che lo abbiamo svitato e
lasciato mezzo libero per darvi la possibilità di aprirla facilmente e di richiuderla e portarvela lungo il
percorso.
Ringraziamo gli amici GSBR, da Laura e Luciano Duchi a Francesco Carboni , Evandro Scutumella e tutti
gli altri, per la fiducia che ci hanno dato anche quest’anno, spero sia stata ben riposta e per noi è stato
sicuramente un momento di crescita e divertimento.