Ancora sul caos

Gli avvenimenti dovrebbero svilupparsi in modo casuale e non necessariamente causale. La differenza non è soltanto nella collocazione di una vocale. Apparentemente gli avvenimenti si susseguono l’uno collegato ad un altro, sicché ci si legge un legame necessario. Da quel momento, ne segue un altro… e pensiamo di comprendere quale siano le responsabilità, i legami, le conseguenze.

Ho il sospetto che, così, tutto avrebbe, più o meno, una spiegazione. Dal momento che molte volte non si trova una spiegazione plausibile forse è la premessa che è debole.

In questo momento storico assisto ad un accanimento degli eventi che trova ben poche spiegazioni. Se qualcosa potrà andare storto – dice una delle leggi di Murphy – lo farà. In effetti, la stessa teoria della probabilità afferma che il fatto che un evento sia improbabile non vuol dire affatto che esso non possa verificarsi già nel corso dei primi tentativi, e che non possa poi ripetersi a distanza di breve tempo (la probabilità è, quindi, priva di memoria).

In queste situazioni, l’esperienza tecnica mi insegna ad operare come i giocatori di borsa. Si cercano le somiglianze negli avvenimenti per individuare se ci sia, alla base, un elemento comune, una costante: cioè una “situazione” della quale possiamo attenderci una certa “ricorrenza”. Un esempio: individuo gli avvenimenti A, B e C e trovo che abbiano la costante k. Se l’avvenimento E ‘assomiglia’ ad A, B, o C, posso arguire l’esistenza di k. E comportarmi di conseguenza, ogni volta che si prospetta lo svilupparsi di un avvenimento assimilabile.

La contrapposta versione del ragionamento è cercare non l’assonanza ma la dissonanza. Dato che A, non è uguale a B, né a C, sebbene siano ‘somiglianti’, qual è l’elemento che li “distingue”? Potrebbe essere uno solo comune a tutti (che chiamiamo r, doverso da k), oppure uno caratteristico di ciascuno s: sicché avremo: sA, sB, sC. A questo punto ad ogni ricorrenza di r, possiamo arguire l’esistenza un avvenimento che fa parte dell’insieme costituito da tutti gli avvenimenti assimilabili ad A, B, e C. Al contrario, alla presenza di s è necessario individuare tutte le “s” in cui ricorra “r”, dacché avremo individuato un sotto-insieme specifico, dal quale trarre le risultanze.

A parole sembra tutto facile, ma le “somiglianze” e le “ricorrenze” nessuno ci dice che siano davvero “caratteristiche” degli avvenimenti da investigare, potendo essere, né più né meno, delle casualità. Ed il caos, purtroppo, è costituito da casualità, anche se, al suo interno, vi siano fenomeni causali (predeterminati e stocastici).

Correndo, mi sembrava tutto più chiaro, segno che la fatica apre la finestra ad una diversa percezione che si chiude immediatamente quando, a mente fredda, ci troviamo di fronte alla matassa, senza avere la più pallida idea di dove sia finito il bandolo.

[Colonna sonora: New Order, Tutti Frutti (T.R. Remix); Freur, Doot Doot (Max Steel Strange Rework); Royksopp (feat Jamie Irrepressible), The Next Day (Mind Against Remix)]

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