Cecilia Tirelli

Tu sei molto nota nell’ambiente del running ma vogliamo conoscerti un po’ meglio. Puoi raccontarci come hai iniziato, che sport facevi da piccola e come si fa a diventare top runner pur non essendo nata in Kenya? 

Io sono nata a Modena, ben lontano dal Kenya.. infatti sono altrettanto lontana dall’essere una top runner! Sono sempre stata una bambina vivace che amava il movimento e lo sport, correvo per fare qualsiasi spostamento anche da piccolissima. Ho praticato diversi sport da giovane: pallavolo, tennis, sci, nuoto (lo odiavo!), mi piaceva molto anche giocare a calcio con i miei cugini. I mei genitori partecipavano alle corse podistiche della domenica e così ho iniziato a fare qualche garetta nelle categorie riservate ai bambini. Mio padre mi portava alle corse nella nebbia della “bassa”, la pianura tra Modena e Bologna. Mi piaceva più che altro tornare a casa con qualche premio… A 14 anni mi sono presentata al campo di atletica di Modena dove ho conosciuto il mio allenatore giovanile Gianni Ferraguti, il presidente del Cus Cittadella Modena, la squadra di atletica femminile di Modena. Mi ha chiesto semplicemente cosa mi sarebbe piaciuto fare e io ho risposto “Correre”…”Quanto?”…”Tanto!”. Da quel giorno la corsa fa parte della mia vita.

I tuoi migliori risultati in carriera e le tue preferenze in termini di distanze (10 km, 21 km, maratona)

Mi sono sempre piaciute le corse lunghe, sono quelle in cui faccio meno fatica e mi diverto di più. Nel 1998, grazie ai buoni risultati ottenuti nei 5000 in pista e ai campionati italiani su strada, sono stata convocata in nazionale per partecipare all’incontro internazionale juniores Italia-Svizzera-Francia-Germania, una corsa su strada di 15 km a Belfort in Francia. Vestire la maglia azzurra è stata una grandissima emozione. Con la mia squadra di atletica modenese (il Cus Cittadella che poi si è unito a La Fratellanza 1874) ho vinto anche 2 campionati italiani di corsa campestre (1999 e 2018). Quando ho iniziato l’università di Fisica, pur continuando sempre a correre e a gareggiare, ho dato la priorità allo studio e la corsa è diventata il mio bellissimo momento di evasione e relax.  La mia distanza preferita è sicuramente la maratona, dove ho un personale di 2h56’20” (Firenze 2013) ma amo molto anche la mezza maratona (1h21’09” …nel lontano 1999). Odio le 10 km!

Ti distingui anche nei trail (ad es. hai vinto più volte la Ecotrail Gran Sasso), cosa non frequente per atleti che eccellono sull’asfalto: raccontaci le tue sensazioni su questi percorsi naturali che pian piano stanno attirando sempre più atleti.

I trail mi piacciono tantissimo! Ho iniziato a correrli quasi per scherzo. Amo moltissimo la montagna e ogni estate vado in vacanza in Appennino o sulle Alpi. Nel 2013 ero in campeggio a Santo Stefano di Sessanio e ho visto che organizzavano un trail sul Gran Sasso, così mi sono iscritta e da lì mi sono innamorata di queste gare. Correre in montagna è una emozione incredibile per me, unisce due mie grandi passioni. Il mio problema è che non so correre in discesa! Quindi dopo ogni trail sono praticamente fuori uso per una settimana…

 Sperando che questa fase di emergenza virus passi in fretta ci sono delle competizioni a cui vorresti partecipare prossimamente?  hai in programma anche gare internazionali?

In verità, dopo il grave incidente che ho avuto 3 anni fa, il mio modo di vivere le competizioni e la corsa è un po’ cambiato. Sono sempre stata abbastanza “selvaggia”, negli ultimi 10 anni ho sempre fatto fatica a seguire un schema di preparazione, ma ora davvero faccio pochissimi programmi. Mi piacerebbe moltissimo correre ultramaratone e trail, spero davvero che il mio fisico me lo permetta. La voglia che avevo di “correre tanto” è la stessa dei miei 14 anni!

Ti fai seguire da un preparatore atletico e/o da un nutrizionista? Come riesci a conciliare la corsa con i molti impegni lavorativi e familiari?

Non ho un allenatore e nemmeno un nutrizionista…del resto penso che farei impazzire chiunque provasse a trovare un modo per conciliare gli allenamenti e i miei impegni lavorativi e familiari. Ho rinunciato io stessa a farmi un programma. Lavoro come ricercatrice al CNR a Sesto Fiorentino (Firenze) e mia figlia di 10 anni vive e va a scuola a Roma… Diciamo che fondamentalmente impazzisco, basta un treno in ritardo o uno sciopero per scombinare ogni programma! Non riesco quasi mai a correre più di 4-5 volte a settimana e anche in quei giorni devo fare i salti mortali per ricavarmi un tempo ragionevole per uscire a fare una corsa.

Hai qualche consiglio da dare ai runner alle prime armi?

Ho sempre vissuto la mia passione per la corsa con estrema naturalezza e libertà e questo mi ha resa felice.  Sono stata fortunata perché atleticamente sono cresciuta in un ambiente rilassato in cui il vero risultato era avere la gioia di correre. Il mio consiglio dunque è di vivere la corsa come una passione sana e trovare un ambiente positivo in cui poterla sviluppare in base alle proprie possibilità e ai propri sogni.

Sei iscritta nella nostra squadra già da qualche anno: quella volta che hai conosciuto Fausto Giuliani e hai deciso di far parte della Running Evolution …

Quando mi sono trasferita a Roma ho cominciato a fare qualche gara e alcuni amici mi hanno consigliato di iscrivermi alla Running Evolution perché era un ambiente molto tranquillo e gioioso. Così ho conosciuto Fausto e la squadra e ho capito che non si sbagliavano… avevo trovato la squadra per me!

1 commento

  1. Wow sei grande anch’io prediligo le lunghe complimenti

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