Chi va piano, va lontano. Sano non si sa, ma che arrivi lontano sta ricevendo delle plastiche dimostrazioni che non possono essere confutate.
Una delle ultime performance della Rossa – superato il controllo antidoping – ci dice che in 8 ore e 34 minuti (otto ore e trentaquattro minuti!) si può chiudere – freschi come una ros(s)a – il giro del Lago Trasimeno. Per chi non lo sa, parliamo di ben 58 K (cinquantotto chilometri!).
Se pensate a quanti che prendono la macchina per andare dal panettiere, occorre qualche minuto di raccoglimento per metabolizzare l’accaduto.
Il raccoglimento, racconta della Maratona di Rimini e di quella del Lamone, archiviate come l’uso del bancomat al supermercato.
Nel mentre – da seri professionisti – ci si ingegna di capire, consultando esperti del comparto, se sia possibile, praticamente, correre camminando che, ad una prima lettura, appare poco più che una battuta ad effetto.
Dopo la 50 di Romagna, sotto la pioggia, il freddo e la grandine, contenta come ad una scampagnata in campagna, il tempo sul Km scende ancora. Siamo sugli 8 minuti e 35 secondi. In una gara di cui tutti conoscono l’asprezza del percorso.
Si smentisce, quindi, anche la saggezza popolare. Altro che “piano”, qui il piano è quello inclinato, in cui se poggi una Rossa, quella si precipita al traguardo, lasciando con un palmo di naso quanti, correndo, arrivano dopo.
Prometto che, dopo l’autopsia, pubblicherò il referto, per capire come ciò sia (stato) possibile. Per il momento, accontentiamoci di prendere atto dei risultati, sicuri che potranno perfino migliorare.
[P.S.: Nella foto di apertura, la nostra protagonista, dopo l’arrivo della 50 di Romagna]