Correre nel passato

Mettendo in ordine una montagna di libri che giacevano inerti dopo la lettura, ho ripescato un volume relativo a “passeggiate” nella nostra (martoriata) città, nel quale vengono descritti alcuni luoghi spesso poco conosciuti agli stessi romani.

Sicché pensavo che potevano essere raggiunti correndo. Così facendo, però, la corsa sarebbe stata finalizzata ad arrivare ad un luogo invece di costituire un “percorso”. Il cambio di prospettiva ha generato questo breve scritto.

“Correre nel passato” significa, con sufficiente evidenza, associare alla nostra attività podistica un senso di “altri tempi”.

In una prima accezione, prendete un tragitto in cui vi siano vestigia del nostro passato (non necessariamente il Colosseo, che è troppo facile) e potrete, così facendo, ripercorrere i tempi andati, guardandovi attorno. Pensate, per esempio, al quartiere tutt’ora metafisico di quella che doveva essere l’Esposizione universale (EUR): dal Palazzo della Civiltà del lavoro (meglio noto come Colosseo quadrato), al Palazzo Uffici, al Palazzo dei Congressi, al Museo della Civiltà romana, etc.

Tra l’altro, al Laghetto, lungo la “Passeggiata del Giappone”, nel giorno giusto, potrete ammirare la fioritura dei ciliegi (Hanami), simbolo della caducità dei momenti. Tutto l’opposto, anche spiritualmente, di un contesto – qualche centinaio di metri più a monte – di esasperata grandeur razionalista e – passate il termine – di “squadrismo” architettonico.

Il passato non è necessariamente una questione da storiografi o architetti in erba ma potrebbe riguardare anche la nostra storia personale.

In questa accezione, “correre nel passato”, significa nel nostro passato. Tornare nei luoghi della gioventù e, sul filo della memoria, rigustare oggi quella madeleine e, col senno di prima e quello di poi, scientemente rievocare parti di storia personale. Contrariamente a Proust che ne parlava in quanto memoria involontaria evocata da un sapore, per noi si tratta, al contrario, di una scelta specifica: il tempo perduto potrebbe avere, invece che un sapore, una collocazione spaziale.

[Riferimenti utili: https://www.turismoroma.it/it/tipo-itinerari/itinerari-tema]

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