Domande evitabili

Nessuno mi hai mai chiesto per quale motivo scriva. Eppure potrebbe essere di qualche interesse conoscere la risposta.

Da quanto corro, al contrario, molti mi chiedono perché lo faccia. Come se si trattasse di una attività non solo innaturale ma quasi sospetta. Personalmente mi sembrano “strani” quanti si “pompano” in palestra o quante si fillerano ‘paperandosi’ le labbra; tuttavia non mi ha mai attraversato neppure l’anticamera del cervello investigarne i motivi. Ognuno si abbrutisce come meglio ritiene.

Correre è, indubbiamente, più semplice. In apparenza. Una maglietta (non proprio in questo periodo climatico), un paio di calzoncini, due scarpette e via. In qualunque momento della giornata, in ogni dove.

Sembra più facile. Ma, forse, come dicevo, è solo apparenza. Ci vuole più volontà di quanto si pensi.

La corsa è una palestra della mente. Certo, anche il fisico ci guadagna. Si mangia meglio, si corre meglio, in un volano positivo.

La testa, però, ci deve “stare”. In palestra, magari pungolati da un istruttore, in uno spazio ridotto, una parte del compito è guidato dalla “macchina”. In strada, al contrario, tutto, potenzialmente, rema in senso contrario, a cominciare da quanti ti guardano come se ci fosse qualcosa di “strano”. Un tempo andato si usava una bizzarra espressione per contrassegnare questa situazione: “Avere i pupazzetti in faccia”.

Dopo questo inizio, tutto sommato facile (basta infischiarsene altamente), il resto è decisamente in salita. Volontà, obiettivi, resistenza, gambe … correre richiede impegno, probabilmente proprio perché sembra che non ne occorra alcuno. Puoi “uscire” ogni qualvolta ti vada e, quindi, anche mai.

Ognuno di noi – se volesse rispondere alla domanda – direbbe, con molta probabilità, una cosa diversa per ciascuno. Magari si è iniziato per perdere peso ma, poi, raggiunto l’obiettivo perché continuare? Evidentemente c’è dell’altro. E, di volta, in volta ne parliamo tra noi. Anche qui.

[Colonna sonora: Nouvelle Phénoméne, Cruel Game (Vanzetti & Sacco Remix); Change, The Glory of Love (Max Steel Dancing at the Disco-Mix); The Whitest Boy Alive, Burning; Portugal. The Man, Live in the Moment; U2, Get Out of Your Own Way (Afrojack Remix); Gaia, Fotogramas; TAL, Le temps qu’il faut; The Church, Reptile (Rock Radio Remix); Depeche Mode, Personal Jesus (Janosh-Max Steel Rework); Giorgio Moroder, Déjà vu (Thin White Duke Remix)]

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