Eccomi qui

Come vuole la tradizione di Monsignor Giovanni della Casa, entrando in casa si salutano i presenti: entrando nel sito avrei dovuto, pertanto, sin da subito, provare a spiegare cosa ci faccio qui.

Come credo molti di voi sapranno, oltre a correre – ed a guadagnarmi il pane onestamente – scrivo.

Il problema è che scrivo “professionalmente” e ciò significa che si è tutto tranne che liberi, perché la “professione” implica, quantomeno, un “committente”, al quale deve piacere ciò per cui rende disponibile dei fogli di carta filigranata con valore legale. Le proprie idee piacciono solo se risultano funzionali al prodotto acquistato. Non hanno, infatti, un valore in sé ma, come dicono gli economisti, un valore di “utilità”.

Dato che scrivere mi piace molto – forse perché faccio una fatica alquanto ridotta – ho unito i due principali momenti di “svago” in un colpo solo. Dopo la lunga esperienza sul sito di altro gruppo podistico, sono approdato su Romacorre. Ma tutto ha una fine e, per quelli che credono alla reincarnazione, si è destinati a rinascere altrove con altre vesti (seppur podistiche).

Orbato delle luci dei riflettori e di imperitura fama, invece di cedere completamente alle lusinghe della bottiglia, ho provato a guardarmi intorno e vedere se potevo continuare a raccontare qualche fesseria più o meno condivisibile.

Qualcuno, senza far nomi, ha prontamente proposto: “C’è il nostro sito … e dove sennò?”. Non ci avevo pensato, nonostante, in un passato non proprio remoto, avessi condiviso con voi qualcuna delle mie fregnacce.

Chiesto il dovuto viatico e dopo un periodo di “praticantato” (sotto le amorevoli cure di Anto&Franz), eccomi qui, tra noi, per parlare di qualcosa “attorno” alla nostra vita di podisti.

“Vita” e “podisti” sono i due termini “notevoli” dell’equazione, dato che attorno a questi vado cercando una soluzione accettabile e presentabile. Anche se non mancano le incognite.

Ovviamente non è semplice trovare sempre la sfumatura “arancione”, per alcuni motivi che vi confesso senza troppe remore. Il primo motivo è che la ‘cronaca’ diventa alquanto ripetitiva al momento in cui uno ha disputato 20 volte la 3-Comuni (e, difatti, ho dovuto riscriverla per non smentire il precedente assunto).

Il secondo motivo è che questa cronaca spetta – di diritto, ad altri – cioè al Presidente.

E’ infatti il dominus che deve raccontare la gara con la dovuta sfumatura associativa. La sua cronaca sarà sempre diversa perché è “diversa” la compagine che vi ha partecipato, così come i risultati conseguiti dalla squadra e dai singoli partecipanti. Mi sembra – ad occhio – statisticamente impossibile che il nostro Giampiero, visti gli esiti, dica: “Tirate fuori il commento della 3-Comuni dell’anno scorso e pubblichiamolo così com’è!”

Il terzo motivo è il più importante. Scrivo quello che mi passa per la testa quando corro. E, quando corro, quasi mai penso alla corsa, dato che lo sto già facendo. Se penso di correre quando corro, che pensiero è?

Lascio, pertanto, vagare la fantasia così che il tempo scorre molto più velocemente. Di certo corre più di me, poiché ad una fantasia (quasi) sfrenata non corrispondono gambette altrettanto dinamiche.

Nella corsa raccolgo le idee. Mentre quando scrivo, sono più bravo da brillo, la raccolta dei concetti mi riesce meglio quando corro.

Per cui ora siete avvisati. Sono qui tra noi. Ogni tanto qualche cronaca, ogni tanto qualche fesseria. Spesso, data una abilità consumata, riesco a mettere insieme tutte e due le cose ad un tempo.

Ci leggiamo presto. Se vi va.

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