(dedicato al venticinquesimo compleanno della CorriColonna)
Oggi il cielo è plumbeo e probabilmente minaccia un bell’acquazzone. Così penso a ieri dove, in pieno sole, CorriColonna ha festeggiato 25 anni. Con una festa in grande stile.
All’arrivo si percepisce, accanto a una certa “elettricità” nell’aria, un clima di mobilitazione “generale”. Tutti affettuosi e sorridenti ma con poca (o nulla) voglia di perdere tempo considerate – immagino – le direttive (beh, chiamiamole così) del buon kaiser Fausto.
Ma si sa che anche le migliori ciambelle, pure se dello chef più rinomato, possono uscire dal forno senza il proverbiale buco. All’ultimo momento, qualcosa può andare storto. E chi lo spiega ai più di 1300 podisti presenti che, nonostante 364 giorni di lavoro, manca proprio il vino della contessa Zandotti?
Invece, tutto a posto, il vino c’è (ed è pure buono). Se – mettiamo – uno voglia spremerselo con le sue mani, a Colonna può. Nel pacco gara l’uva Italia infatti è presente. Assieme all’affetto con cui viene donata. I teneri virgulti che hanno collaborato alla consegna non stavano più nella pelle per il loro ruolo da protagonisti…
La medaglia, infine, era doverosa.
Certo, una spesa in più, unita al vero e proprio terrore che non arrivasse in tempo. Ma, anche questa volta, ogni ciambella è uscita dal forno esattamente come aveva previsto Chef Fausto, coadiuvato da tutta la sua “brigata”.
Con il dolce – lo sapete – un goccetto di vino ci sta bene. Se uno aveva la pazienza di fermarsi, un attimo, al Km 9 (come ho fatto io, dopo aver seminato il buon Ottavio) il “goccetto” era lì, compreso la mortadella in accompagno.
A questo punto vorrei salutare tanti “arancioni” uno per uno, ma chiudo con un solo nome: Mario “Maori”.
L’abbraccio dopo la gara è il segno che c’è chi, rito o non rito, se è presente, si sente. Eccome se si sente!
Al lavoro: l’edizione n°26 è iniziata…!