FRANCO GIZZI

L’importante è arrivare ed in buona salute, i tempi li lascio fare ad altri.

Franco Gizzi

Ho iniziato nel 1977, dietro pressioni del gruppo atletico del dopolavoro delle Poste, con la scusa che il correre faceva bene al fisico, al cuore, ed altro (ed è vero), mi diedero canotta e pantaloncini e via a correre, a quei tempi avevamo come allenatore Nello Amendola, ancora ricordo dentro Villa Ada mi richiamava sempre: Franco! sei sempre ultimo...!
La prima vera gara fu la Roma-Ostia nel 1978, erano 28 Km, si partiva dall'interno del Circo Massimo, stavo con altri 4 colleghi, già allenati, eppure arrivai primo del gruppetto, una bella soddisfazione.
Una corsa fatta al Pincio, insieme a mia figlia Patrizia, una corsa a coppie, dove si doveva arrivare insieme, tenendosi per mano; mi fece tirare la lingua, ma fui felice di essere arrivato insieme ed anche in buona posizione.
Ci sarebbe da dire molto o nulla; era la prima volta che mi ritiravo da una gara, era la 100 Km. del passatore, nel 1997, mi trovavo al 65 Km, ero insieme all'amico Sandro, stavamo in attesa, ad uno dei tanti ristori che ci sono in questa gara, di un semplice caffè, ricordo che tutto insieme caddi per terra, era il secondo traguardo di questa gara (il primo era Borgo San Lorenzo) arrivarono subito dei medici e dopo vari controlli mi proibirono di continuare… che rabbia! L'anno dopo l'ho rifatta, questa volta sono arrivato alla fine.
Nulla. non ho amuleti, ne scongiuri, quando parto a qualsiasi gara, ho sempre creduto in me stesso, dico sempre che l'importante è arrivare ed in buona salute, i tempi li lascio fare ad altri.
Ho sempre pensato all'elefante, poiché corre sempre con lo stesso passo lento, sicuro e metodico, così corro io.
No, mai, correndo mi sono trovato sempre a mio agio; con il passare degli anni ho notato che stavo bene in salute, sia fisicamente che moralmente, per cui non ho mai pensato di smettere, tranne che…
Quando ho mollato in una gara? Già l'ho detto, però che ho mollato la corsa del tutto è un'altro discorso; purtroppo - posso anche scriverlo - a causa di due operazioni alle anche, ho dovuto smettere di correre… però cari amici della Running posso dirvi che non è la corsa che ha causato il problema alle anche, nel mio caso è un fatto genetico, per cui potete continuare a correre liberamente e senza pensieri. In bocca al lupo a tutti.
Un benessere per il corpo, significa correre in libertà, al mare, in montagna, in ogni posto, dove trovi spazi aperti e sentirti libero, la corsa ci ha dato il modo e il motivo per girare l'Italia e l'estero, maratone di Parigi, Praga e Bruges...
Una gara che mi è rimasta sempre nel cuore, che volevo fare a tutti i costi, ma che però i motivi di salute che ho elencato ha azzerato del tutto: si tratta della Maratona di NEW YORK! Non l'ho fatta quando potevo, e veramente mi piaceva proprio anche girare un po’ gli States… È tutto. Ciao a tutti! Franco

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