Sono ormai sei mesi che siamo presi a vivere “come sempre” una vita, che il Covid ha però reso diversa da quella di prima. I pensieri di molti sono rivolti all’indispensabile quotidiano, cioè a quello che consente di andare avanti ma con una visibilità ristretta. Se prima le angosce per il futuro riguardavano la salute, il lavoro e gli affetti, ora abbiamo iniziato a dubitare del futuro stesso.
E così succede anche nella corsa. Niente gare e non si sa fino a quando: non c’è la motiv-azione, cioè il motivo che spinge all’azione, e finché non riusciremo a trovare motivi validi che scuotano il nostro cervello, le nostre scarpe da corsa rimarranno nuove …
Cerchiamo però di pensare in modo differente: vogliamo qualcosa di diverso per il futuro.
Domenica scorsa ci siamo incontrati a Piazza del Popolo in un nuovo Orange point: si tratta di divertenti allenamenti collettivi promossi ormai stabilmente dal nostro Presidente Giampiero in varie zone dei Castelli e di Roma. Pur essendo io l’unica donna del gruppo di corridori Orange, non mi sono fatta intimorire dalla salita al Gianicolo, correndo per un totale di 12 km. Non mi succedeva dallo scorso marzo: una bella compagnia, distanziata ma unita nell’intento, nella fantastica cornice di Roma; che vediamo in tante fiction televisive ma che dimentichiamo troppo spesso di avere a portata di mano.
Quando finalmente torneremo a gareggiare forse i nostri abbracci saranno più sinceri e le nostre azioni più responsabili: e se l’impresa sembra titanica, ci conforta il fatto che se non sappiamo come fare, almeno ce lo stiamo domandando. Perché – come disse tanto tempo fa un filosofo cinese – un viaggio di mille miglia comincia con il primo passo.