Quando si arriva ad un punto morto, occorre tornare alle origini.
Sarà accaduto anche a voi che non riusciate a trovare qualcosa che, magari, avevate in mano solo qualche momento prima. Chiaramente non avete rispettato, per qualche motivo, il vostro schema mentale di riferimento. Le chiavi di casa, una volta entrati, vanno proprio lì. Gli occhiali da sole, quando non si adoperano, hanno il “loro” posto.
Quando lo schema è stato alterato, quale che ne sia stato il motivo, il nostro cervello non è in grado di trovare nulla, semplicemente perché non sa dove cercare. Perché ogni luogo è quello “giusto” nel momento in cui abbiamo lasciato l’oggetto.
In queste situazioni, il consiglio della nonna è quello di ripercorrere, a ritroso, tutti i passi che abbiamo fatto, fino a comprendere il momento ed il luogo in cui è avvenuta la variazione dello schema consueto.
Si ritorna alle origini, per correggere un errore.
Anche nella corsa, ci sono dei momenti in cui non andiamo nella giusta direzione. Qualcosa nel nostro schema non funziona più. Potrebbe essere la voglia di correre. Oppure la resa degli allenamenti o altro. In questi casi non bisogna insistere perché ciò equivarrebbe ad accanirsi sul fatto che le chiavi di casa “debbono” essere proprio lì, dove sono sempre. Peccato che non ci sono.
Evidentemente occorre arrestare un flusso illogico che ci porterebbe a smentire un dato fattuale non controvertibile, per quanto ci sforziamo di opporci all’accaduto non possiamo cambiarlo. Lo schema non funziona, in questo momento, altrimenti non avremmo il problema.
Tornare alle origini. Ricominciare, ripartendo dal momento in cui lo schema è “saltato” per rimettere le chiavi al loro posto. E, così, anche la nostra corsa.
Questo non significa che non si possa cambiare schema. Come si può, infatti, decidere che il posto “casuale” delle chiavi diventi il nuovo loro posto, così si può, tornando alle origini, dare un nuovo senso anche alle nostre attività podistiche.
Anche i momenti di incertezza possono dimostrare di essere portatori di valori positivi, basta provare a riconoscerli.