impresa epica alla maratona delle cattedrali 2022

Merita di essere raccontata la grande impresa alla maratona delle Cattedrali dell’8 maggio 2022 compiuta da Cristiana di Pietrantonio e dalle sue pacer: Angela Gargano, Elena Carraro ed io.

Nel 2019, Cristiana è un’ultra maratoneta che già vanta ben  144 gare tra maratone e ultramaratone, quando una diagnosi terribile la costringe a fermarsi per affrontare la chemioterapia. Poco dopo, anche tutto il mondo si ferma per la pandemia.

Cristiana vive la sua  malattia cercando di non sentirsi malata e impegnandosi a vivere il più normalmente possibile ma nella sua “normalità” ci sono le maratone: minimo 42 km e 195 metri da correre quasi ogni domenica in ogni parte dell’Italia e del mondo. Così durante la chemio, compatibilmente con la terapia, continua comunque ad allenarsi e, appena ricominciano le gare, pur proseguendo nei trattamenti chemioterapici mensili, Cristiana riavvia il pallottoliere delle sue maratone con l’obiettivo di arrivare, alla maratona di Ravenna del novembre 2021, a 150 maratone.

L’Istituto Oncologico Romagnolo sostiene il suo progetto e così le corse di Cristiana diventano un’occasione anche per raccogliere fondi per la ricerca, mezzo fondamentale per migliorare la qualità e le aspettative di vita dei pazienti oncologici.

A Ravenna accettai la proposta di farle da pacer, insieme a Marco Mannucci, per aiutarla a centrare l’obiettivo cronometrico di arrivare al traguardo entro il tempo massimo fissato in 6 ore e 30. Eh, sì: perché obiettivo di Cristiana è non solo correre la distanza di maratona ma anche correrla entro il tempo massimo per essere regolarmente in classifica senza sconti né agevolazioni. I rigorosi giudici FIDAL avrebbero fatto un’eccezione per lei ma Cristiana era determinata a non accettare alcun favore. Già in quella occasione, ebbi modo di toccare con mano la determinazione di questa incredibile atleta che, pur con il fisico debilitato dalla chemioterapia, riusciva a gestire le proprie forze sempre con il sorriso.

Raggiunte le 150 maratone – sempre caparbiamente e allegramente entro il tempo massimo –  l’obiettivo si sposta alla 151^ che decidere di correre alla maratona delle cattedrali dell’8 maggio 2022 anche per festeggiare la fine dei 35 interminabili cicli di chemioterapia chiusi poco prima, il 20 aprile 2022.

La maratona della Cattedrali si corre da Barletta a Giovinazzo passando per Trani, Bisceglie e Molfetta: luoghi incantevoli con i loro imponenti castelli a ridosso del mare e le maestose cattedrali di pietra bianca slanciate verso il cielo. Sono luoghi che Cristiana ben conosce per avervi risieduto diversi anni in gioventù per lavoro. Stavolta, però, io ho una tendinite con borsite al piede destro e non posso accompagnarla perché per chiudere entro le 6 ore e mezza bisogna alternare un po’ di corsa altrimenti solo camminando non si arriva entro quel tempo. E io non riesco a correre. Cristiana non si scoraggia e avalla l’idea di accompagnarla in bici portando lo zaino con le sue cose indispensabili: acqua frizzante, coca cola, cambi per tutte le stagioni possibili, crema solare, colliri, cibo vario che non contribuisca alla sua nausea. A Ravenna l’indispensabile (e pesantissimo) zaino in bici l’aveva egregiamente portato la cara amica Raffaella Catani; alle Cattedrali potevo farlo io.

Se io ero in bici con lo zaino, accanto a lei a darle il passo, un vero gigante dell’ultramaratona Angela Gargano: campionessa italiana con più di 1.100 maratone all’attivo oltre a una sfilza di altri record compresa l’iscrizione nel Guinness World Records per aver portato a termine 100 maratone in un anno solare (2002). Angela si è da poco fratturata una spalla ed ancora non ha recuperato la piena mobilità dell’articolazione e allora, per sicurezza, viene aggiunta al gruppo, decisamente acciaccato, una giovane leva: Elena Carraro, ultramartoneta di esperienza ma alla sua prima volta da pacer.

Partiamo con gli allegri palloncini fucsia sulle spalle, io sulla potente bici messa a disposizione da Mariella di Leo che è  la fantastica ed efficientissima  presidente del comitato organizzatore: una mountain bike in carbonio, ultra leggera, ultra  resistente e ultra ammortizzata. Partiamo con entusiasmo confidando che il meteo rimanga accettabile pur non promettendo niente di buono. Le ragazze alternano corsa e camminata, fiduciose e determinate con la testa già sul traguardo; io le precedo e poi mi fermo ad aspettarle facendo foto e video: la fantastica bici con una pedalata vola letteralmente e non potrei seguirle al loro passo. Cristiana chiacchiera pure a tutto spiano e disobbedisce alle mie raccomandazioni di risparmiare il fiato. Ma lei è così: un fiume in piena di esperienze, di opinioni, di emozioni.

I primi km scorrono veloci e il tempo pur così grigio e coperto sembra accettabile ma poi inizia un primo fortissimo acquazzone: Cristiana è attrezzatissima e indossa i due k-way e i manicotti che, previdente, aveva messo nello zaino. Sotto l’acqua attraversiamo la spettacolare Trani e fino a Bisceglie una pioggia battente ci farà compagnia. Cristiana non si scoraggia, anzi, sotto la pioggia, anche sferzante per il vento, continua ad ammirare le bellezze del paesaggio e della natura sempre fiduciosa e determinata.

Poi la pioggia ci dà tregua, sembra uscire un pallido sole; addirittura Elena ha l’idea di stendere sullo zaino uno dei due k-way di Cristiana che si asciuga persino al vento delle mie veloci pedalate. Il peggio sembra essere passato. Intoniamo le varie filastrocche imparate all’asilo sul sole che si affaccia dopo la pioggia sperando che possano allontanare le nubi che si profilano minacciose all’orizzonte. Ma niente da fare: la pioggia riprende più forte di prima. Cristiana torna ad indossare entrambi i k-way e i manicotti; beve coca cola per darsi energia e mangia qualche pezzo di mela che l’aiuta a gestire la nausea (Angela, Elena ed io ci guardiamo pensando ma dove la trova questa forza?!?); riesce persino a mettersi il collirio sotto l’acqua. Insomma usa quello che c’era nello zaino anche per dare così un senso gratificante alla mia presenza in bici .… Poi all’acqua sempre più forte, si aggiunge un imprevisto impensabile per una bici così importante: si buca la gomma di dietro!!! abbiamo provato a gonfiarla ma ha retto solo qualche km. E così nonostante la tendinite con borsite e  contro la prescrizione medica di riposo assoluto ho dovuto alternare corsa e camminata spingendo la bici con lo zaino sulle spalle. Angela con la spalla rotta anche volendo non avrebbe potuto caricarselo mentre Elena, che mi ha chiesto spesso di poter portare lo zaino, aveva però solo la maglia da pacer e temevo potesse poi ritrovarsi con dolorose abrasioni. Io, invece, appoggiandomi al manubrio della potente bici, umilmente ridotta al ruolo di girello, davo sostegno sia al piede sofferente sia al carico dello zaino sulle spalle.

Ero decisamente contrariata per il cumulo di avversità: per il maltempo esagerato, per la foratura che neanche la mia biciclettina pieghevole, per il timore di compromettere definitivamente la situazione del piede vanificando le tre settimane di terapia già affrontate. Già mi vedevo il giorno dopo con le stampelle e immaginavo i giusti rimproveri del mio ortopedico. Il livello di contrarietà è stato testato da Barbara Moi, in una telefonata che penso segnerà il capitolo più buio del libro della nostra amicizia !!!

Cristiana, invece, continuava a mettere un piede avanti l’altro, non solo senza lamentarsi ma, addirittura, contenta di essere comunque lì a poter vivere questa bella avventura. Un vero esempio.

E così è successo che chi avrebbe dovuto darle il passo si è trovato a cercare di tenere il suo passo e quanta ammirazione nel viso di Elena per questa tenacia di Cristiana. Sotto il diluvio universale, su strade trasformate in torrenti, in qualche modo, un po’ correndo e molto di più camminando di gran lena, siamo arrivate al traguardo. Una foto in particolare, purtroppo in lontananza, rimane a simboleggiare l’impresa di Cristiana e la nostra ammirazione per lei: ritrae Cristiana al centro che taglia il traguardo mentre noi tre abbiamo tutte lo sguardo verso di lei ammirate per quello che ha fatto ma ancora di più per quello che ci ha trasmesso.

Un dettaglio: siamo arrivare entro il tempo massimo!!!

 

Grazie, Cristiana, per l’esempio che la qualità della nostra vita dipende moltissimo dal modo cui la affrontiamo.

Grazie, Elena, per la premura che dimostri per ogni persona che ti trovi ad avere accanto.

Grazie, Angela, per la semplicità con cui sai essere una campionessa di sport e soprattutto di vita.

Grazie, Mariella di Leo, che hai reso possibile tutto questo.

P.S.: il mio piede non ha minimamente risentito dello sforzo, perciò potrò serenamente garantire al mio ortopedico di avere rigorosamente rispettato la sua prescrizione di riposo assoluto!!!

 

Liliana Farronato

4 commenti

  1. Cara Liliana, non potrei essere più orgogliosa di te e fiera di esserti amica. Cristiana è una donna sorprendente, che onora la vita che le è stata concessa con la sua tenacia e con la forza della volontà. Ma tu, Angela ed Elena non siete da meno! Conosco bene tutte voi, e siete donne straordinarie. Standing ovation per aver concluso una maratona pressoché proibitiva!

  2. Cara Liliana, leggerti è un vero piacere,racconti minuziosamente la cronaca della maratona delle cattedrali delle tue amiche, e ci fai rivivere le disavventure capitate e le tue emozioni.
    Hai,avete,superato tutte le peggiori avversità climatiche, compresi gli imprevisti,con determinazione,caparbia,coraggio e tanto cuore.
    Faccio mie le tue stesse parole rivolte ad Angela ” Grazie,per la semplicità con cui sai essere una campionessa di sport e di vita. Un forte abbraccio Leo

  3. Complimenti per la vostra tenacia.
    Bel resoconto

  4. Non ho parole, un racconto da brividi, avete una forza unica tutte.Cristiana e un esempio di vita, e sono convinta, che la, terapia
    della corsa e stata la sua salvezza ,vi abbraccio carissime con il cuore che batte demozione

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