La prima volta

Stamattina ho partecipato – dopo due anni dall’inizio della pandemia – ad una gara podistica in canotta orange. All’inizio non avevo voglia di ritrovarmi di nuovo in una manifestazione ufficiale: la domenica mattina ero abituata alla solita corsetta per le vie di Roma con il Cupolone a farmi da sfondo, ad un ritmo blando e senza pretese, volto al mantenimento del  benessere fisico e mentale.

Ma dopo tanti mesi è stato davvero come rivivere la prima gara: ti alzi ben presto e prepari il borsone,  cominci a ridarti degli obiettivi per migliorarti e corri meglio che in allenamento, perché sei in gara con te stesso ma anche con tutti coloro che ti stanno attorno. Per mio figlio appena maggiorenne invece è stata la prima gara in assoluto, ma lui è un agonista nel nuoto per cui di gare ne ha fatte tante fin da piccolo.

Ci siamo ritrovati sotto il gazebo oggi in versione open space, al passo con i tempi del gender fluid. Ho ritrovato alcuni amici che per pre-tattica dicevano di non essere allenati ma che Speedy Gozales gli faceva un baffo; tante facce nuove con cui – un po’ per timidezza, un po’ per fretta – non abbiamo scambiato molti commenti.

E come sempre c’è stato il momento del rito che fa della nostra squadra una famiglia a cui si sente di appartenere;  poi tutti sotto l’arco della partenza per iniziare.

Durante la corsa nella mente visualizzavo il percorso che pensavo di aver dimenticato e ciò mi ha dato quella sicurezza in più. Dopo il 6° km ho riconosciuto un corridore dei ramarri di Villa Pamphili che si divertiva a coinvolgere i passanti; a quelli tranquilli chiedeva un applauso (anche da finestre e balconi) che prontamente veniva tributato; alle persone più sgomente canticchiava “e con  le mani e con le mani … ’  e allora si vedevano  timidi sorrisi e cenni di mano. Ad un certo punto mi dice che non è mai arrivato primo ad una gara, ma è un campione di battute:  “bisogna essere campioni nella vita, non solo su un traguardo !” gli ho risposto. Quello che cerco di trasmettere a mio figlio, da quando era piccolo, che da bravo agonista oggi non ha sfigurato e speriamo che questa sia la prima di una lunga serie…

 

 

1 commento

  1. Bellissimo leggermi in questo racconto, fa parte della mia filosofia correre divertendomi, facendo divertire e trasmettendo entusiasmo per la corsa .
    Grazieee

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