La voglia di correre

Tranne pochi esagitati che non fanno testo, la maggior parte di noi non sempre ha voglia di correre. Poi, per un motivo o per l’altro, si ritrova in strada.

Oggi, come per i “normali” siti che declamano i “fondamentali” del running, mi va di darvi qualche indicazione. Ovviamente non c’è alcuna base scientifica, si tratta dei pensieri della sera (nel caso di specie, del pomeriggio). Considerato che sembrano condivisibili, appaiono sensati. Non posso fare a meno di invitarvi a riflettere sulla circostanza che un consiglio sensato non necessariamente lo è perché condiviso.

Il primo consiglio è: darsi un obiettivo. Non si tratta, come si può immaginare, di un obiettivo “podistico” (Esco perché devo preparare la Mezza di Rieti), quanto di una motivazione contingente. E’ una bella giornata e, invece di stare a casa, al chiuso, faccio una sgambata. Insomma, una motivazione fuori dal contesto stretto del podismo.

Il secondo consiglio è: cambiare percorso. Corri al biscotto? Ai Pratoni del Vivaro?  Oppure, al Parco degli Acquedotti? Cambia zona, vai a vedere altri luoghi. La novità è sempre disintossicante e, nel mentre guardi il panorama, le gambe vanno da sole (o quasi). Spesso è sufficiente una piccola modifica, come l’inversione del senso di marcia, per trasformare una strada ultra nota in un percorso alieno.

Il terzo consiglio è: allenati in compagnia. Questo è il mezzo ideale per non stare fermo. Avendo dato la “parola”, diventa poi difficile lasciare il compagno/a, come si dice, in mezzo ad una strada. Forse oggi proprio non ci va, ma ormai abbiamo preso l’impegno.

A parte questo, la corsa in compagnia – soprattutto se si parla – fa andare avanti, senza pensare alla fatica. Quando corro con il Comandante, in quel della Prenestina, gli racconto gli ultimi saggi che sto scrivendo (ed i problemi insolubili che generano) e, così facendo, mi chiarisco le idee. Se riesco a spiegarmi dignitosamente ad uno digiuno delle implicazioni giuridiche, sono un passo avanti. Corro a casa e metto subito in bella copia.

Il quarto consiglio è: lascia perdere il tempo. Basta lasciare a casa il cronografo. Ma dato che non si può non “registrare” il chilometraggio a beneficio dei posteri, basta non dargli neppure una occhiata. In questi casi, la soluzione migliore è settare il visore sulla frequenza cardiaca. Una indicazione che serve anche ad andare piano. In questo caso “guida” proprio l’arancione. Dentro questo range il cuore è salvo.

Il quinto consiglio è: pensa positivo. Non si tratta di quel pirla del Jova, ma del fatto che vi godiate il momento. E basta. Sorridete dentro di voi, pensando al momento in cui, dopo una bella doccia, vi assaporate un bella birra fredda. Alla faccia dell’apporto calorico (ed alcoolico).

Spesso bastano poche piccole cose.

[Colonna sonora: Devo, Gut Feeling (Instrumental Version); Sophie and the Giant, The Light (Max Steel Sunwave Remix); The Doors, The End (Jay Fase Remix); The Mission, Tower of Strength (Rare Mix); The Police, Bring on the Night (FYYC’s Extended Remix – Alternative Version and Special Video)]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *