Chi fa lo spiritoso/chi è spiritoso

Il podismo, in tutte le sue declinazioni, va decisamente di moda. Non ne sono particolarmente certo e traggo questa suggestione nasometrica dal gran numero di siti, social, etc. che ne tessono le lodi. In particolare, mi pare di notare una prevalenza verso uno stile “scanzonato”, inframmezzato, qui e lì, da strategie di clickbait.

“le 10 …”; “Le migliori strategie”, “Come …”. Insomma, avete capito a cosa mi riferisca.

Nella maggior parte dei casi colui che scrive neppure corre ma, semplicemente, si dà un “tono”, attraverso il quale, mimetizzandosi tra gli addetti ai lavori, pontifica dando l’idea che i suoi consigli derivino, tra l’altro, da esperienze personali.

Nel farlo, poi, si utilizza uno stile “simpatico” che, in molti casi, trovo costituisca quella che Oscar Wilde detestava (oltre alla carta da parati), cioè una “posa”. Nulla più che un modo di rappresentarsi finalizzato ad instaurare una empatia con i lettori.

Ma c’è una grande differenza tra quanti sono “veramente” simpatici e quelli che si atteggiano a tali. I primi sono naturalmente portati all’empatia. E’ un talento che la natura ha dato loro. I secondi “credono” di essere simpatici, senza rendersi conto che non vi è alcuna “verità”, alcuna “realtà” in ciò che credono di esplicitare. Il livello del fallimento è duplice. Non sono simpatici a livello personale. Non vi è alcuna “verità” a livello fattuale.

In altre parole, se uno è simpatico lo è; ed è un dato di fatto. Poi può parlare di cose vere o false ma resta sempre simpatico. Non serve essere un podista per essere simpatici.

Nelle ipotesi commendevoli, abbiamo invece dei “mercenari”  che traggono fatturati dal parlare di podismo (nulla di grave: ognuno si arrangia per campare come meglio può). Dato che non sono realmente come millantano, dissimulano questa mancanza di “realtà”, attraverso un artificio stilistico. Nonostante la ricorrenza di detti artifici, il bluff viene però subito alla luce.

Sono dei mestieranti della scrittura che hanno capito che i loro temi attraggono lettori. Evidentemente anche a noi piace immergerci nel nostro mondo, sulla scorta di una “condivisione” di interessi. Forse abbiamo preso l’abitudine di parlarci addosso.

Immagino la fatica nell’andare a caccia di “spunti” (spesso da siti americani) e poi “convertirli” secondo la matrice “attrattiva”… Purtroppo, si vede.

Un vero simpatico, come un vero podista (anche se schiappa), non fa alcuna fatica, perché asseconda una sua natura. E’ così come è. Mi correggo. Forse non fa fatica ad essere simpatico (e magari a scrivere), non sono certissimo che ciò valga anche quando corre.

[Riferimento culturale: “La spontaneità è una posa difficilissima da tenere” (O. Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto)]

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