Orange dreams

Sabato scorso ho partecipato all’Assemblea elettiva del comitato provinciale Roma Sud della Fidal.
E’ stato l’atto finale di un ciclo di rinnovi che mi hanno portato sia al rinnovo del Comitato Regionale che di quello Nazionale con l’elezione del mio compagno di corse giovanili in Liguria, Stefano Mei.
E’ stata la mia prima esperienza elettiva in ambito Fidal e questo, da neo Presidente della Running Evolution mi ha permesso di conoscere molti dirigenti delle società del lazio e non solo. Mi ha permesso anche, di avere un quadro più chiaro del mondo dirigenziale dell’atletica e di trovare spunti di riflessione per allargare gli orizzonti del nostro club.
Partecipare a questi momenti elettivi ci permette di capire l’importanza del volontariato dentro alle associazioni, di quanta passione c’è in ognuno di noi nel portare avanti progetti finalizzati al bene della propria società e dei propri iscritti.
Purtroppo, nel tempo, l’Atletica è scesa nel ranking degli sport più praticati in Italia, passando dal secondo posto storico dietro all’inarrivabile calcio, al quinto o sesto posto.
Molte sono le motivazioni che hanno portato a questo, sicuramente le altre discipline sportive hanno fatto un buon lavoro nelle scuole e dentro le associazioni. Anche i tanti campioni olimpici, mondiali ed europei che fortunatamente abbiamo avuto in questi anni in altri sport come la pallavolo, la scherma e altri, hanno contribuito al loro sviluppo.
Ciò ha portato anche allo spostamento degli insegnanti scolastici verso la pratica di queste discipline. Mettiamoci anche la carenza di impianti sportivi, la mancanza di pianificazione dei vari enti come scuola, comuni, fidal e coni e nel raggio di un decennio la nostra Regina è calata nel suo fascino e nella sua pratica.
Speriamo che ci sia una ripartenza con questi nuovi comitati e che l’Atletica torni ad essere un investimento fondamentale nella crescita dei ragazzi e delle generazioni future. Abbiamo dei ragazzi vogliosi di fare sport, dobbiamo fare scouting, andarli a cercare nelle scuole, nei parchi e portarli in pista, al campo, in palestra, in ogni posto dove si possa correre, lanciare e saltare. Ogni ragazzo tolto dalla strada, dal divano è una grande vittoria del momento ed una scommessa sul futuro.
Per quanto riguarda il nostro mondo amatoriale qualcosa va rivisto, vanno rimodulati i pesi delle società che danno un grande contributo in termini di numeri e di soldi alla federazione. Va rivisto il concetto di run card e va rivisto anche il rapporto tra amatori e atletica giovanile. Occorre unire le forze e trovare nuove sinergie, nuovi modi di unire le capacità, anche economiche, per attirare persone al nostro mondo, per essere più appetibili agli operatori del mondo economico e dei media.
E, allora, in tutto questo la Running Evolution che contributo può dare?
La risposta può essere semplice, anzi lo è semplice: facciamo correre ogni domenica un grande numero di orange in tutto il lazio, organizziamo una Corricolonna con oltre mille arrivati ogni anno e facciamo delle mini olimpiadi e mini run per bambini e ragazzi. Abbiamo grandi collaborazioni con le altre società e attività sociali col Comune di Colonna e con altre associazioni. Quindi il nostro contributo è elevato e tangibile, lo facciamo da ormai quindici anni e lo continueremo a fare.
Però, c’è un però, quella seconda parolina “Evolution”del nostro nome è sempre lì che ci richiama, ci attrae, ci affascina. E’ il nostro trimmer, il nostro timone che ci indirizza su strade nuove, su rotte da seguire per nuove evoluzioni, per nuove storie da vivere.
E allora ecco arrivare in orange gli amanti delle camminate, ne stiamo raccogliendo molti e abbiamo già organizzato parecchie uscite, la strada di chi cammina è la stessa di chi corre. Magari la attraversano in modo diverso ma gli occhi con cui la guardano vedono le stesse cose, i pensieri sono simili e chi corre e chi cammina scappa, o rincorre qualcosa o qualcuno, allo stesso modo.
E poi abbiamo le attività sociali, dal semplice piantare un albero per dare un senso di comunità, alla partecipazione della vita del proprio territorio, oppure il partecipare alle iniziative delle altre associazioni come spunto di solidarietà e di mutua comprensione.
E, visto che stiamo pensando in grande, perché non pensare ad un settore giovanile tutto nostro? Perché non essere Evolution anche in questo? Perché non tentare una sfida nuova allargando le nostre attività anche ai ragazzi che stanno crescendo? Ragazzi che porterebbero freschezza e forze nuove al nostro club, darebbero ancor più stimolo ai nostri runner nel trasmettere le loro conoscenze e stili di vita alla nextgen che sta crescendo molto più rapidamente di quello che pensiamo.
In fondo, basta poco, qualche buon istruttore ed un piccolo spazio per fargli fare attività e farli divertire, già questo sarebbe una nostra vittoria ed una loro opportunità. Io direi di provarci, sono sicuro che un club come il nostro, con la passione orange che abbiamo, è in grado di sostenere questa sfida. Provate a pensarci, provate a vedere davanti a voi un campione italiano Allievi di, che so, salto in alto oppure degli ottocento. Eccolo lì davanti a voi sul podio più alto, immaginatelo con la canotta orange, la nostra canotta orange. Lo avete sognato? Ecco, allora, come diceva Walt Disney, “se lo sogni lo puoi fare!!”
Ma non dovremmo fermarci qui, il mondo giovanile ci porterà i loro genitori con il loro entusiasmo, ci potrà essere più scambio di idee, di momenti di condivisione anche nella nostra sede che può diventare un grande punto di riferimento per un movimento amatoriale-giovanile come il nostro. E questo dovrebbe portarci ad allargare il nostro confine oltre del fare il podista, potrebbe portarci a trovare in noi qualche persona che vuole allenare questi ragazzi, che vuole essere parte attiva nella loro crescita. Potremmo avere nuovi istruttori e poi allenatori, cresciuti in casa orange. Sarebbe una grande soddisfazione e motivo d’orgoglio.
E poi, e poi e poi, cosa rimane? Abbiamo i dirigenti, abbiamo gli atleti , abbiamo i podisti, abbiamo i camminatori, gli allenatori, cosa rimane? Ma certo, come no, mancano coloro che certificano la regolarità dei nostri sforzi, dei nostri risultati, manca da scoprire l’esperienza del giudice, di colui che sta in mezzo al campo a garantire tutto e tutti. Vogliamo sognare anche qui? Vogliamo pensare a qualche orange che prende il brevetto da giudice Fidal e lo ritroviamo da qui a qualche anno a fare il giudice al Golden Gala? E perché non vogliamo sognare di trovarcelo nel 2024 a fare il giudice all’Olimpico ai Campionati Europei che si svolgeranno a Roma?
Forse stiamo sognando troppo e tutto troppo assieme, ma questi sogni possiamo cullarceli, ce lo meritiamo perché sappiamo di saper sognare cose che poi riusciamo a fare.
Lo abbiamo fatto quindici anni fa, quando avevamo una canotta bianca della fruit of the loom di cotone spesso e l’abbiamo fatta diventare arancione e da lì abbiamo capito di saper sognare e colorare di orange ogni nostro passo su qualunque strada abbiamo preso.
E allora, popolo orange: quando si comincia?

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