Una nota podista (contraddistinta da un riconoscibile colore di capelli), in questo momento storico, fatica non poco a mettere un passo dopo l’altro. La corsa è impedita, nonostante l’applicazione di ogni rimedio (lecito). Pare che occorrerà intervenire con una revisione approfondita. Nel mentre – direte – se ne sta tranquilla, a fare le parole crociate.
Invece, no. Passo dopo passo, pur camminando, i suoi 10K tranquillamente se li porta a casa. Arriva fino alla Mezza (Ravenna in 3h22, seguita dai 18K di Firenze, unicamente per non strafare). Voi credete che lo faccia arrancando … mentre, al contrario, viaggia sui 7’30”/Km. Più veloce del tallone. Che resta indietro.
Con l’occasione, oltre ai crimini del sito “Elisa True Crime”, ho imparato una espressione mai sentita prima (per fortuna, direi): trigger point.
Leggo, testuale, che si tratta di “punti molto irritabili situati in una fascia tesa di un muscolo. Questi possono svilupparsi all’interno di qualsiasi tessuto muscolare e sono dovuti principalmente a cause come sovraccarico muscolare, traumi diretti o microtraumi ripetitivi”.
Detto in altre parole è il “conto” che arriva dopo il banchetto. E nessuno si stupisce più di tanto che sia salato se le libagioni sono state abbondanti e senza freni. Una sorta di Salt Bae del podismo.
Però chiamarli “trigger point” gli attribuisce un’aurea mistica come fossero i meridiani della medicina cinese o le linee del pentacolo per proteggersi durante le messe nere. Esiste – ovviamente – anche lo sciamano che (non so se sadicamente), sollecita di suddetti points per provare a dare conforto.
Il massaggio decontratturante è accompagnato da una serie di esercizi che mimano il paso doble. Tra danze e sciamani, torniamo all’epoca in cui la parte spirituale era sovraordinata a quella materiale. La forza del pensiero diretta ad un obiettivo, la fa da padrona, fosse pure quello di evocare demoni per restare tra i viventi.
E, difatti, ci vuole qualcosa di più di un mero massaggio per ritornare sui propri passi. Poi, passo dopo passo, ricominciare ad andare avanti. Più veloce del tallone…
[Ho una stretta al cuore: qualcuno, bene o male, mi sta pensando]