Pensando alla Maratona di Firenze, si intrecciano le vicende del “luogo” nel quale, nell’ormai lontano 2008, è avvenuto il mio esordio nella distanza regina. Da allora, si torna sull’Arno come il criminale sul luogo del delitto.
E’ impossibile resistere, nonostante l’essere ‘corrosi’ dall’umidità è il meglio che possa capitare. La gara la conoscete tutti, nonostante cinque cambi di percorso, ormai siamo verso l’assestamento.
Si parte da Piazza Duomo e dopo un piccolo giro in centro si va verso le cascine. Poi un primo “ramo” dell’Arno. Segue la parte più pallosa, costituita da 10k attorno allo Stadio Franchi (con passaggio nel medesimo). Poi l’altro “ramo” dell’Arno per entrare in centro e, finalmente, vedere le opere d’arte che tutti ci invidiano. Dopo un pochino di giri tortuosi (noiosi), si termina di nuovo a Piazza Duomo.
Poche righe per descrivere quello che è invece un vero viaggio. Firenze è complicata. Fa freddo e piove il più delle volte. Il ‘giro’ allo Stadio ti fiacca. L’arrivo non si vede. Ma resta Firenze, una delle città più belle del mondo in quella che è una maratona molto partecipata, ben organizzata e dove trovi tutti i compagni del circo delle lunghe distanze. Quest’anno, poi, la medaglia è una “sintesi” della città con la sua significativa grandezza (e peso).
Qualcuno mi chiede spesso perché corra ogni volta a Firenze, invece di scegliere un altro luogo dove non sono mai stato. La risposta è sempre la stessa. Firenze – ad un tiro di sputo con il Frecciarossa – è legato ad una esperienza di “iniziazione”. Rivedo tutti i percorsi precedenti (quando le cascine erano verso il finale), ricordo ogni lampredotto che ho chiesto ai ristori (ed i fiorentini non solo stanno al gioco, ma ti prendono anche per i fondelli…), se fosse già passato il Renzi sindaco (con tanto di scorta podistica), un partecipante morto a 400 metri dal gonfiabile.
Ancora. Le pizze con gli oranges a tirar tardi (senza motivo), la sveglia al rumore del montaggio delle transenne, le docce bollenti interminabili per rianimare il corpo afflitto, le belle medaglie, le fiorentine sognate (ehm, bistecche). Quella volta che, più di là che di qua, dovetti il lunedì successivo relazionare ad un Convegno in una città a mezz’ora di distanza.
Firenze: come si fa a non partecipare?
But it’s too late to hesitate / We can’t keep on living like this / Leave no track / Don’t look back / All I desire / Temptation.
[Colonna sonora: Heaven 17, Temptation (The Brothers in Rhythm Extended Remix); Madi Diaz, Tomorrow (Max Steel Florence Rework); Madame, Voce (Danny G Remix); Abba, S.O.S. (Pacific State MaxiRemix); Duran Duran, Too Much Information (Dilate Your Mind Extended Mix)]