Sfumature di rosa (alla Race)

La Race for the Cure. Una iniziativa difficile da gestire a livello personale.

Per un verso è un bagno di folla, un modo per vedere tanti volti e le loro sfumature di rosa, dal più pallido al più acceso. E’ anche un’occasione per ricordare e testimoniare quanto appreso in momenti difficili, quando, nella tempesta, mantenere il timone a dritta è il frutto della volontà ed anche della fortuna. Si cerca di mantenere un distacco emotivo che, qui e lì, esce fuori, assieme a quanto è impossibile lasciare cadere nell’oblio.

Un passaggio al Gazebo degli arancioni per salutare le forze presenti, a partire dal Presidente.

Prima della partenza i saluti, non rituali, con il Lirico Giambra (e Signora), Giuseppe, Marco, Tonia, Massimo, etc. In audio, Manuel e Ignazio, per dare un senso della collaborazione che, da sempre, i Bancari rendono disponibile per la realizzazione di questa imponente iniziativa.

L’inno di Mameli e si va. Insomma…

Con la solita preparazione inconsistente non so bene quale punto di riferimento prendere in considerazione. I compagni di squadra viaggiano a ben altre intensità, sicché il caso vuole che mi accodi, sin da Via del Corso, ad un gruppetto variegato che corre ad una velocità “sostenibile”. Mi piacerebbe rincorerre Mino dei Ramarri, ma se risulta velleitario voler strafare in assoluto, più che mai quando è certo che, sul finale, il percorso non mancherà di asprezze, cioè Colle Oppio e dintorni.

Prima di Piazza di Spagna perdo gli occasionali compagni e cerco di barcamenarmi come posso.

Poco dopo il Traforo nasce un nuovo feeling con Giusy, con la quale – tra alti e bassi – divideremo il resto della gara. Contrariamente alle podiste “standard”, la nostra dispone di un fisico che rende palese l’essere costituito da un concentrato di energie e caparbietà. Una forza che non può essere maneggiata da chiunque, ma che richiede una interlocuzione di livello non pari ma ben superiore. Sono le donne-pantere, veloci, dure e pericolose. E tanto affascinanti, proprio perché vette difficili da valicare.

Nelle nostre domeniche ritroviamo tanti compagni ma anche tante persone sconosciute con le quali condividiamo una parentesi di spazio e di tempo che, forse, non si ripeterà più. Ed il bello è anche questo.

Per questa Race, il pensiero a Rita ed a tutti quelli che ci hanno lasciato. Restate, ancora, con noi.

 

[Colonna sonora: Ruelle, Deep End; SYML, Where’s My Love; The Kills, Siberian Nights (Sergio Manifesto Re-Edit); Mike Snow, Devil’s Work (The Max Steel Dark Blood Remix); Volta, Half A World (Extended Mix); The Cinematic Orchestra, Arrival The Birds]

1 commento

  1. Come tutti gli anni,la Race continua ad emozionarmi tanto.Una nobile causa che pone lo Sport come suo fiero servitore.
    Ho avuto il piacere di conoscere Marco FARRONATO…che mi ha dato la spinta per mantenere un passo medio al limite della decenza.Purtroppo alla corsa dedico ormai uno spazio marginale…ma è sempre una gioia!
    Quindi che dire…intanto Marco ti ringrazio per avermi supportata,accompagnata e citata tra i tuoi momenti belli di ieri e per aver speso il pensiero anche per me.
    Quindi un ARRIVEDERCI alla prossima corsa.
    Un abbraccio Giusy

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