Non entro nelle scelte personali di chi corre ascoltando musica. Ognuno, da Pupo ai Metallica, può trarre giovamento (o rilassarsi) come meglio ritiene.
Oggi vi parlo della musica trap. Si tratta, senza aprire qui una lunga e noiosa parentesi didascalica, della nuova versione del rap in italiano, connaturato, almeno negli ultimi tempi, dà un certo “intimismo” oltre che successo, donne, soldi e droga (come di prammatica). L’ultima frase, ne convengo, probabilmente non significa nulla, ma passatemela.
Tra lo slang, i modi di dire, il disagio (vero o presunto), se provate – come ho fatto io – ad organizzarvi una raccolta (di una oretta circa) e correrci tre-quattro volte consecutive, scoprirete un curioso effetto.
Accompagnate la corsa, assecondando il ritmo. Se siete distratti, è l’unica cosa che avvertite. E la storia finisce lì, magari tornando al vostro genere preferito.
Se invece insistete, dopo un po’, però, prestate attenzione alle frasi. Non a tutte e non subito. Ma, con la ripetizione della vostra “selezione”, il cervello comincia a “filtrare” il tutto e cominciano ad entrarvi in testa alcune parti. Può essere il ritornello, ma non sempre. Ci sono delle espressioni che colpiscono positivamente per l’atmosfera o per i concetti che contengono. Probabilmente ciò è dovuto alla vostra sensibilità in assoluto ed alle condizioni del momento. Alcuni temi potrebbero “colpirvi” per definizione (le frasi d’amore se siete romantici/che) ovvero perché si trovano ad esprimere “qualcosa” che vi sta riguardando ora.
Cosa succede? Si cominciano a creare delle connessioni ed a fondersi in una nuova sostanza il distillato di elementi diversi. Ne viene una sorta di blend in cui, a parte il suono, le parole assumono una dimensione del tutto nuova. Il legame che si crea tra frasi estrapolate dal contesto originario, al quale appartengono, per finire in un nuovo e diverso contesto, ne trasforma la sintassi, il “senso” e, quindi, il costrutto.
Avete creato un nuovo codice espressivo, al di là ed oltre quello pensato dagli autori originari.
Di seguito, la prova.
La primavera insiste la mattina / Dalla mia cucina vedo il mondo tondo /
Sempre diverso, sempre ogni mattina / Sin dal giorno prima, dal giorno prima /
Anche se la sera, quando si fa tardi /Sono in giro con gli altri e siamo tutti bastardi /
Siamo tutti annebbiati dal fumo e dal Bacardi / Forse questa volta meglio non incontrarsi /
Che ho messo il mio cuore dentro a un cassetto / Ho paura dell’amore e non del resto /
Con i soldi non ci compri il rispetto, no / Giuro che ce la farò / I miei sogni rincorrerò
Ma io scappo da te / Via / Ora è troppo tardi / Perdi tempo ad aspettarmi /
Non lo so come hai fatto a amarmi / Cado giù, in fondo al cuore / Dove non c’è più rumore /
Dammi tutto senza fare rumore / Voglio sentirti respirare / Sei la parte bella del mio dolore /
Ogni giorno vedo l’alba / Se vuoi piangere non ho lacrime /
Su queste pagine non ne cadranno più /
Riempivamo tutto il palco io e lei / E c’era il tutto esaurito ogni sera /
Ora che passano i titoli di coda / Penso che ci sia sfuggito qualcosa /
I miei pensieri escono anche se senza permesso / E mentre un pezzo di me si separa da te /
Gli incubi poi la luce
[Rkomi e Calibro 35, Fegato, Fegato spappolato; Sfera Ebbasta, Cupido; Dark Polo Gang, Cambiare adesso; Gué Pequeno e Tony Effe, Escort Lover; Pyrex, Sinfonia della distruzione; DrefGold e Sfera Ebbasta, Elegante; Rkomi, Irama e Shablo, Luna piena; Rkomi, Intro (Ultima curva)]