Un altro punto di vista

Noi corridori le cose le facciamo per impulso.
Non avevo mai partecipato al “dietro le quinte” della maratona di Roma, questa volta – grazie ad una notizia circolata dal simpatico Mino Perugia – ho saputo che c’era bisogno di una mano alla distribuzione pettorali della MdR. E perché no? Sveglia presto per trascorrere una giornata di sport diversa, con tanti amici, molti nuovi, a testa bassa a consegnare il Bib agli atleti che arrivavano a onde in questo caldo sabato di inizio primavera.

I visi di coloro che affrontano una maratona li conosciamo bene, non c’è età o difficoltà fisica che tenga, ma solo la ferma volontà di poter continuare a mettersi in gioco e “gustare la sofferenza” in compagnia. Questa gara si fa con la testa. Molti gli stranieri, felicissimi e speranzosi di fare i turisti correndo in una Roma finalmente aperta dopo due anni di pandemia.

È stata una giornata impegnativa, 9 ore in continuo movimento ma nessuno di noi agli stand ha sentito la fatica. E la cosa più bella, oltre ai ringraziamenti ricevuti dagli atleti, è stato vedere i tanti giovani volontari all’opera sempre con il sorriso.

 

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