Vincenzo Nicodemo

VINCENZO NICODEMO COPPOLA

 

Tutto è iniziato in modo casuale con un collega di lavoro, il quale un giorno mi chiese se volevo andare con lui a correre. Io gli ho risposto… Ok ma... che se magna?!
Risale al 19 Novembre 2006, una mezza maratona che chiusi con un lusinghiero (allora) 1:54:39. Ricordo che alla fine della gara a malapena riuscivo a scendere le scale con dolori che si protrassero per una settimana.
È legato ad una data che è il 18 Marzo 2007, giorno della Maratona di Roma nonché della mia prima MARATONA che ho dedicato a mio nipote Matteo.
Per fortuna i momenti brutti sono legati soltanto a qualche periodo più o meno lungo di stop forzato, dovuto a infortuni per sovrallenamento.
Niente di tutto questo. Quando con me ho un copricapo e un paio di occhiali sono a posto!
Riesco ad adattarmi molto bene, come un camaleonte a seconda il tipo di gara. Cerco di essere una gazzella in una gara corta, ad un leopardo in una mezza e una simpatica tartaruga in una maratona!
Smettere cosa? È come se qualcuno ti chiedesse di smettere di respirare! Io non lo farei. Voi???
Questa è un’esperienza che non ho ancora provato. Sicuramente ho dovuto mollare, in più occasioni, il proposito di raggiungere un obiettivo cronometrico per sopraggiunte difficoltà.
Dopo aver corso, sia in allenamento che in gara, ritornare a casa piacevolmente stanco è per me un toccasana. Questo per me significa aver raggiunto l’obietto che mi ero prefissato: CORRERE!
Magari qualche maratona estera a carattere internazionale, ma non tanto lontano. Ho paura di volare!

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