Il 25 settembre 2022 va in scena la XXX edizione di Corricolonna.
Tutte le volte mi prometto che vorrei migliorare il mio personale proprio a Colonna. Il motivo è per lo più di natura “sentimentale”, per uno al quale le salite piacciono. Corricolonna è, infatti, una gara che “ti sfida”. Nella sua apparente semplicità nasconde numerose insidie.
Come tutti sanno è costituita da due giri per nulla omogenei. Il primo segnato da una bella salita, prima di iniziare il secondo. Quest’ultimo, prima del traguardo, si inerpica attorno ad una serie di ‘tornanti’ che spezzano la corsa impedendone una fluidità che, poi, costituisce l’anticamera della velocità. Anche se, poi, si finisce a rotta di collo…
Il primo giro si sviluppa su delle belle direttrici, con la giusta alternanza tra (lievi) pendenze e (lievi) discese. In questa dimensione, si è tentati, per forza di cose, di cambiare marcia ed innestare il turbo, finché non si comprende l’errore di calcolo proprio sull’ultima salita di cui si è appena parlato.
E’ una gara da “professionisti”, come il Gran premio di Monaco, in cui non basta correre forte se non si sa “amministrare” il tracciato.
Inizialmente, per me, la sfida è stata quella di riuscire a correre “tutta” la gara, senza arrancare su detta salita. Ci sono volute (ben) 8 edizioni per riuscire nell’intento, perché ogni volta commettevo lo stesso errore: credere che il Comune avesse appianato la salita.
Alla fine, però, ci sono riuscito. Lo so, è una soddisfazione del tutto risibile, ma questo rendeva la “sfida” interessante che, magari, altre gare non presentavano.
Ora è chiaro perché il “personale” qui (per uno che l’ha conseguito ai “Granai” e non a Volaciampino) riprende la mia tenzone con Corricolonna. Probabilmente sarà Lei ad avere l’ultima parola, ma non si sa mai. Una corsa sfidante è quello che ci vuole per ricordarci che le cose facili si lasciano agli altri.
Un inciso. Seppure fossi in vista del potenziale personale, il “goccetto” del km 9 va preso e vanno salutate le brave persone che te lo servono. Il “goccetto” è parte integrante della gara, sicché alle difficoltà se ne aggiunge un’altra. Altrimenti, che gusto c’è?